NON LA VEDREMO PIU’ COSI’?

 

Legambiente, Archeo e Rotary: occhio sulle aree protette!

Noi naturalmente ci auguriamo che non accada, ma è proprio così: rischiamo seriamente di non vedere più così l’oasi naturale della Salina dei Monaci se saranno realizzati i due stabilimenti balneari che hanno già ottenuto parere favorevole. Che un privato, mosso (ovviamente) dalla volontà di profitto, tenti in qualunque modo, di raggiungere il suo scopo, è nella logica delle cose.

Ma che la politica e l’amministrazione abdichino ai loro compiti istituzionali (e, cioè, tutelare l’interesse collettivo: che qui non coincide con quello del privato, ma con la tutela di aree di elevato valore ecologico), lasciandoli alle Associazioni, è grave, se non vergognoso. E ci chiediamo (come già fatto in passato), se questo sia frutto di mera superficialità o d’altro. 

Sul punto, saremmo curiosi di sapere, tra l’altro, cosa ne pensi il Direttore della riserva (che pure in altre occasioni si è mostrato zelante), visto che egli è il primo a dover tutelare le zone protette.

Anche solo per  far conoscere ai (forse) ignari nostri concittadini che c’è un’alta probabilità che vengano realizzati non solo i due stabilimenti balneari alla Salina, ma anche un altro molto grande ai piedi della secolare Torre Colimena: sicché, incredibilmente, la stessa, che con la bellissima scogliera che la contorna costituisce un angolo di paesaggio particolarmente suggestivo, rischia di scomparire, probabilmente sotto una piattaforma, nella migliore delle ipotesi di legno (perché gli ombrelloni dovranno pur essere piazzati da qualche parte e certo non sugli scogli).

E forse i nostri concittadini non sanno neanche che un altro ulteriore lido andrà ad occupare l’unica lingua di spiaggia libera nella zona della Madonna del Faro, tra il Campo dei Messapi ed il lido già esistente: sicché chi abita da quelle parti dovrà pagare il biglietto per occupare il suo bravo metro quadro di spiaggia o sarà costretto a spostarsi altrove in auto.

E che dire dell’altra concessione data per Torre Borraco? Tale svilimento di beni sottoposti a vincoli paesaggistici, appare fatto in silenzio, senza il coinvolgimento e della cittadinanza o, almeno, degli organi comunali rappresentativi della stessa: forse affinché si sapesse a cose fatte. Non certo un bell’esempio di democrazia (tanto meno di buona amministrazione della cosa pubblica).

 Archeoclub d’Italia sez. di Manduria

 Legambiente Circolo di Manduria

 Rotary Club Manduria

 

 

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Ileana Tedesco

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