Quinto appuntamento con la rubrica “Una foto, un racconto” di Luigi De Vivo. Il “Bello” del Paesaggio.

 

Il “Bello” del Paesaggio

Palude del conte “Riserve Regionali del litorale tarantino orientale”. Foto di Luigi De Vivo

Ritengo che la fotografia non sia  qualcosa di statico, ma un cammino che si  può esprimere in vari  modi a seconda delle occasioni. Coltivo la mia passione da più di quindici anni e, nelle lunghe ore di solitudine (cercata), ho riflettuto molto sul significato della mia fotografia. Quando desidero approcciarmi al paesaggio, mi sento in accordo con Ansel Adams -che del paesaggio è il maestro-, quando scrisse nel 1940: “sarebbe meglio se dicessimo quello che abbiamo da dire solo con la fotografia… se il nostro lavoro ha ciò che gli occorre non avrà bisogno dell’imbalsamazione delle parole per perpetuarsi”.

Forse per formazione non amo fotografare gli esseri umani. Ciò che davvero mi ha avvicinato alla fotografia sono gli animali e gli ambienti in cui essi vivono. In senso più allargato, mi appassiona il paesaggio; ma non  quell’insieme di tracce umane (paesi, castelli, chiese, campi coltivati, ecc.), quanto il paesaggio naturale, il fermare lo guardo su di un ambiente ove non si percepisce la presenza dell’uomo: boschi, montagne, coste. Un tipo di fotografia, questo, che non ha molta fortuna in Italia, dove si privilegia la fotografia cosiddetta “impegnata” quella con la “F” maiuscola. Come se, immancabilmente, dovesse sempre essere intrinseco un messaggio da comunicare, qualcosa da denunciare, un problema da evidenziare. È la fotografia di cui si versano fiumi di parole nei circoli fotografici.

La mia presenza, invece, è più assidua “sul campo”, sempre pronto ad ascoltare i segnali che la natura mi invia. Sono stati per me fonte di meditazione i testi dei trascendentalisti americani Thoureau e Emerson, e mi sono convinto che la bellezza è presente ovunque, molto spesso purtroppo offuscata dai prodotti della ignoranza umana, e che attraverso il mezzo tecnico possiamo scegliere. Scegliere di inquadrare e immortalare ciò che ci emoziona, piuttosto ciò che ci disgusta. Esiste una smisurata differenza tra un osservatore e un altro. Ciò che desidero è restituire l’emozione provata dinanzi un paesaggio, non la sua rappresentazione fedele. Mi sforzo di riuscirci, solo per passione.

Luigi De Vivo

http://www.luigidevivo.com

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Ileana Tedesco

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